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Buon trentacinquesimo compleanno, Internet italiana

Il 30 aprile 1986, dalla sala macchine della sede dell'Istituto CNUCE CNR a Pisa, al numero 36 di Via Santa Maria, partì il primo segnale che collegò l'Italia a Internet.

“Ping”
“Ok”


Il 30 aprile 1986, dalla sala macchine della sede dell’Istituto CNUCE CNR a Pisa, al numero 36 di Via Santa Maria, partì il primo segnale che collegò l’Italia a Internet: un progetto frutto del lavoro di ricercatori e tecnici dell’istituto, che vantava già da anni studi di alto livello nel settore delle reti di computer.

Quella della prima connessione a Internet è una storia comune a molti progetti di frontiera del mondo della ricerca: una “scoperta” (in realtà il frutto di studi svolti in contemporanea in più parti del mondo, in cui gli Stati Uniti, grazie ai fondi impiegati dal Ministero della Difesa e alla sua ricca comunità di ricerca, giocarono il ruolo principale) che non sembrava di immediata utilità al di fuori del mondo accademico e militare e che avrebbe svelato tutto il suo potenziale solo qualche anno dopo, quando Tim Berners Lee nel 1991 inventò il World Wide Web, consegnando di fatto Internet al mondo intero.

Fare ricerca su progetti di questo tipo significa ancora oggi guardare al futuro e mai al presente: investire su Internet e sulle reti di computer, trentacinque anni fa, senza che la dimensione domestica dell’informatica si fosse ancora affermata e senza che i personal computer avessero conquistato il mercato, era davvero un gesto pionieristico. Eppure, quella potenzialità c’era tutta e questo bastava ai ricercatori per esplorare, immaginare e scoprire.

La storia di quel percorso di ricerca, ricca di documenti e testimonianze, è stata raccolta nel progetto Le origini di Internet in Italia, condotto negli anni scorsi dal nostro Istituto in collaborazione con l’Università di Pisa. Qui si trovano approfondimenti sui progetti paralleli a cui i nostri ricercatori stavano lavorando (RPCNet, Stella, Osiride) e la storia di come Internet arrivò in Italia, delle soluzioni tecnologiche, degli imprevisti, degli ostacoli burocratici. Il tutto arricchito dall’archivio che contiene larghissima parte dei documenti dell’epoca, digitalizzati e disponibili per la consultazione.

Altre risorse per appassionarsi alla storia di quegli anni: il documentario Login – Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet, scritto da Riccardo Luna e diretto da Alice Tomassini, prodotto da RaiCultura in occasione del trentennale dell’evento, e l’intervista Le origini dell’informatica, la testimonianza preziosa di uno dei protagonisti dell’informatica italiana e della “scuola pisana”, il professor Capriz.

Quel 30 aprile 1986 la prima connessione dell’Italia a Internet non venne particolarmente celebrata, neanche dai suoi artefici. Non esistono foto né video che immortalano quel momento: i protagonisti dell’epoca ricordano emozione e curiosità, ma non certo la sensazione di fare la storia. Blasco Bonito, il tecnico programmatore che lanciò il comando, era il solo del gruppo in sala macchine al momento del fatidico “Ping”, mentre Luciano Lenzini, il ricercatore che aveva portato avanti il progetto, e Stefano Trumpy, il direttore del CNUCE che lo aveva supportato, erano già immersi in altre attività.
I giornali neanche accennarono alla cosa, nonostante un comunicato stampa che fu inviato dall’Istituto: in quei giorni la cronaca era piena delle notizie inquietanti che trapelavano da Chernobyl, dove il 26 aprile il reattore della centrale nucleare era esploso. E così quello che per noi adesso è storia fu solo il passaggio finale di un lungo progetto di ricerca, costellato di difficoltà burocratiche e tenuto in piedi dalla grande caparbietà e passione dei suoi promotori.

Pisa continuò nel suo percorso di studi e ricerca di eccellenza nel settore informatico, già consolidata a partire dagli anni 60, con la realizzazione della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana) nel 1961 e la nascita del primo corso di laurea in Italia in Scienze dell’Informazione nel 1969. Nel 1987, proprio a seguito della connessione a Internet del CNUCE, IANA assegnò all’Istituto la gestione del Registro .it, l’anagrafe dei nomi a dominio italiani. Dopo più di un decennio il CNUCE si sciolse dando vita a due nuovi istituti CNR, ISTI E IIT, che hanno raccolto la sua eredità e portano avanti la ricerca CNR sull’Internet di domani.

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