iit_cnr_logo
about us research technology projects education collaborations news scopus intranet
cnr_logo
about us research technology projects education collaborations news scopus intranet

NEWS

condividi: facebook_icon twitter_icon

Stefano Cresci ha vinto l’ERC Starting Grant 2023 con DEDUCE

Il ricercatore dell'IIT-CNR si aggiudica il prestigioso grant assegnato ogni anno dall'European Research Council con un progetto dedicato alla moderazione dei contenuti sulle piattaforme online

Martedì 5 settembre l’annuncio ufficiale: Stefano Cresci, ricercatore dell’Istituto di Informatica e Telematica del CNR di Pisa, ha vinto uno degli ERC Starting Grant 2023, i premi assegnati dall’European Research Council, per il suo progetto DEDUCE, dedicato alla moderazione dei contenuti sulle piattaforme online. Cresci riceverà da ERC 1,5 ml di euro per sviluppare il suo progetto di ricerca nell’arco dei prossimi 5 anni, da gennaio 2024 a gennaio 2029.

Qui l’intervista in cui Cresci ci racconta le sue prime sensazioni dopo l’annuncio (la trascrizione dell’audio si trova in fondo a questo articolo):


Che cos’è l’ERC Grant


L’European Research Council, istituito dall’Unione Europea nel 2007, è la principale organizzazione europea di finanziamento per la ricerca di frontiera di eccellenza: è guidato da un organo di governo indipendente, il Consiglio scientifico, e il suo budget complessivo dal 2021 al 2027 ammonta a oltre 16 miliardi di euro, nell’ambito del programma Horizon Europe.

ERC finanzia ogni anno ricercatori creativi di qualsiasi nazionalità ed età per la gestione di progetti con sede in tutta Europa, in quattro categorie: Starting, Consolidator, Advanced e Sinergy. C’è inoltre la categoria speciale Proof of Concept, che aiuta coloro che vincono un grant a colmare il divario tra la loro ricerca pionieristica e le prime fasi della sua commercializzazione. 

Sono ammesse proposte di progetto in qualsiasi settore di ricerca: l’unico requisito richiesto è che le attività finanziate al ricercatore vincitore vengano condotte all’interno di una istituzione di ricerca pubblica o privata che abbia sede in Europa (la cosiddetta host institution).
Le proposte che arrivano ogni anno a ERC sono valutate da un panel di revisori internazionale, che comprende anche precedenti vincitori dello stesso bando. L’eccellenza è l’unico criterio di valutazione e si applica sia al progetto, sia al curriculum del ricercatore.

L’ERC Starting Grant, in particolare, è la categoria di premio che viene assegnata ai giovani ricercatori (entro i 7 anni dal dottorato) per sostenerli nella fase di carriera in cui sono pronti a rendersi indipendenti, dando loro la possibilità di portare avanti un progetto di ricerca in autonomia e di costruire intorno ad esso un nuovo team di ricerca.

Nel 2023 l’European Research Council ha assegnato 400 Starting Grants, a fronte di 2.696 proposte inviate da scienziati di tutta Europa. La Comunità Europea investirà su questi progetti un totale di 628 milioni di euro e il settore Computer Science and Informatics (PE6), quello sotto cui ricade il progetto di Stefano Cresci, è in assoluto quello che ha avuto più progetti finanziati.


DEDUCE, uno strumento per migliorare la moderazione dei contenuti sulle piattaforme online


DEDUCE è il progetto che Cresci ha presentato al bando 2023 di ERC Starting Grant e che ha convinto il panel dei valutatori ad includerlo nella lista finale dei vincitori. Il suo campo di ricerca è quello della social media analysis.

I social network hanno ormai da tempo un problema scomodo e apparentemente molto complesso da risolvere: quello dei comportamenti scorretti dei loro utenti, dalla diffusione di fake news, agli attacchi violenti nei confronti di altri utenti, alla diffusione di contenuti razzisti o sessisti e quindi alla creazione di ambienti di conversazione sempre più tossici. L’inquinamento del dibattito pubblico sui social media è un problema che riguarda la società in senso globale, perché milioni di persone in tutto il mondo abitano contemporaneamente questi spazi online e perché per molte di loro questi rappresentano uno spazio sociale e di informazione primario. 

Le grandi piattaforme hanno provato ad applicare in questi anni interventi automatici di moderazione dei contenuti più o meno efficaci. Queste tecniche però hanno un grosso limite: vengono applicate allo stesso modo a tutti gli utenti, senza tener conto delle differenze demografiche, ideologiche e di personalità tra loro, e spesso finiscono per essere scarsamente efficaci se non controproducenti.  

Nelle intenzioni di Cresci DEDUCE vuole cambiare il paradigma nella moderazione dei contenuti sulle piattaforme online e costruire le basi teoriche e di metodo per superare l’approccio attuale, intuitivo e indifferenziato andando verso una nuova strategia di moderazione, efficace e modulabile.

Il progetto per prima cosa svilupperà metodi e indicatori causali per valutare l’efficacia e l’equità delle attuali pratiche di moderazione dei contenuti messe in campo dalle piattaforme. Poi passerà a studiare come le caratteristiche specifiche degli utenti influenzano i risultati della moderazione. Infine, grazie ai dati raccolti, verrà progettato un nuovo metodo di moderazione personalizzata, che permetterà di testare e valutare in anticipo gli effetti della moderazione invece che valutare e correggere a posteriori.
Nel team del progetto sarà presente anche uno psicologo di fama mondiale (il Prof. Peter Jonason dell’Università di Padova) esperto di quei tratti “oscuri” della personalità che sono spesso responsabili dei comportamenti tossici, per realizzare i profili psicologici degli utenti e contribuire a progettare interventi efficaci.
L’obiettivo finale di DEDUCE è quello di creare uno strumento indipendente, verificato e open source per la moderazione delle piattaforme online, grazie all’approccio scientifico e data-driven. 


Chi è Stefano Cresci


Stefano Cresci, 39 anni, lavora nell’unità di ricerca Cyber Intelligence dell’IIT-CNR proprio su attività di ricerca legate alla social media analysis, in particolare sul contrasto alla diffusione di disinformazione e fake news e sull’individuazione dei falsi profili online (social bots, trolls, ecc.). Stefano si occupa anche del “lato buono” delle interazioni sociali con il cosiddetto social sensing, una pratica di monitoraggio delle informazioni attendibili presenti sui social media in caso di disastri naturali o le emergenze sanitarie per migliorare lo scambio di informazioni verificate tra utenti e aiutare la gestione delle emergenze.

Su questi temi Stefano ha pubblicato più di 90 articoli scientifici, ha partecipato a progetti nazionali ed europei, ha tenuto keynote a conferenze internazionali ed ha ricevuto ampia copertura mediatica dall’Italia e dall’estero. Grazie alle sue ricerche, Stefano ha vinto negli anni un Grant SAGE, il premio IEEE Computer Society Italy Section Chapter 2018 PhD Thesis Award, il IEEE Next-Generation Data Scientist Award e l’ERCIM Cor Baayen Young Researcher Award

È stato anche uno dei protagonisti del nostro podcast BITbyBIT, nella prima puntata dedicata proprio al tema del vero e falso online.


Trascrizione dell’intervista


Il progetto DEDUCE si occupa di moderazione dei contenuti sulle piattaforme online. Ci sono un sacco di comportamenti scorretti o pericolosi diciamo sulle piattaforme online, sui social network e le piattaforme stesse applicano degli interventi di moderazione per tenere questi comportamenti entro dei limiti accettabili.
Purtroppo fino ad ora queste piattaforme hanno applicato gli interventi in maniera intuitiva, mentre con questo progetto si vuole applicare un approccio basato sui dati, quindi scientificamente rigoroso, per fare in modo che gli interventi siano efficaci e anche personalizzati sulle caratteristiche degli utenti.

Preparare una proposta per un ERC è sicuramente impegnativo e non sarei stato in grado di farlo se non avessi avuto un grande supporto da parte dei miei colleghi e della mia famiglia, di mia moglie e del mio bambino di 11 mesi, però è una cosa che ti accresce tantissimo: indipendentemente dall’esito è un processo di crescita. Anche le competenze che ho acquisito preparando la proposta mi sarebbero state utili in ogni caso.

Ci saranno un sacco di cambiamenti chiaramente per me: dovrò ritrovarmi per la prima volta a gestire un budget importante e la grossa parte di questo budget la utilizzerò per acquisire delle risorse nuove, quindi dei giovani ricercatori e ricercatrici che mi aiuteranno a sviluppare questa idea, costituirò quindi un mio piccolo team.

Chiaramente c’è l’incognita, è un po’ un salto nel vuoto per me, è il primo progetto che devo gestire quindi avrò bisogno di tanti consigli da parte dei miei colleghi più esperti, però insomma ho già avuto un sacco di supporto fino ad ora sono sicuro che i miei colleghi me lo daranno anche da qui in avanti, penso che andrà bene e sarà bello.

share: facebook_icon twitter_icon
all news